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GAE AULENTI ad Euroluce 2023

 - Gabriella Ruggieri & partners
Euroluce, il salone biennale internazionale dell’illuminazione è un evento di ispirazione per la dimensione progettuale della luce.
"Costellazioni”, una mostra d’arte a cura di Beppe Finessi dal linguaggio architettonico unico sul tema della luce.
Come non visitare l’installazione dedicata al grande architetto Gae Aulenti?
Qui sotto troverete una breve presentazione di questo grande architetto e delle iconiche lampade esposte.
Gabriella Ruggieri per 1blog4u

Gae Aulenti è stata la progettista italiana della seconda metà del Novecento più famosa nel mondo.
Come designer ha sempre operato con gesti di decostruzione del design razionalista, confrontandosi di volta in volta con il Neoliberty, con la Pop Art e con le altre espressioni dell’arte contemporanea.
Coriacea e determinata, sempre animata da un’acutissima sensibilità civile e sociale, ha mostrato una spiccata predilezione per un design dalle linee curve e sinuose, forse in analogia con quegli occhiali tondi che indossava sempre, e a cui ha affidato almeno in parte il compito di connotare la sua immagine pubblica e la sua identità.
Al suo tenace lavoro di fuoriuscita dalle astrazioni funzionaliste, Gae Aulenti ha unito uno spiccato gusto scenografico che ha trovato espressione nella passione per il teatro, per gli allestimenti e per la messa in scena.
In ogni caso, qualunque cosa facesse, che disegnasse una sedia o un museo, una lampada da tavolo o la scenografia di un’opera teatrale, Gae Aulenti è sempre stata prima di tutto un architetto.
Attenta al recupero delle tradizioni colte e popolari come forma di rifiuto della banalità piccolo-borghese di certi esiti del modernismo, ha fatto del suo lavoro sugli oggetti una sorta di fil rouge che unisce non solo presente e passato, ma anche grande e piccola scala, applicando anche al mondo delle cose, degli arredi e delle luci quello sguardo architettonico e quell’attenzione ai valori spaziali di cui lei - donna in un mondo di maschi - è sempre andata tanto fiera.
Come diceva lei stessa: “L’architettura è un mestiere da uomini ma ho sempre fatto finta di nulla”.

 - Gabriella Ruggieri & partners
Lampade 1965-1975

Gae Aulenti nella sua ricerca sulle lampade e sulla luce si muove in modo disinvolto, adottando diversi approcci progettuali: da quello figurativo con “Pipistrello, 1965” e “Ruspa, 1968”, a quello dell’ibridazione tipologica in “Giova, 1964” e “Rimorchiatore, 1967”, fino a quello della sperimentazione sulla emissione della luce in “Patroclo, 1975” e “King Sun, 1967”.
 

 - Gabriella Ruggieri & partners

Suddivisa in tre parti, come una colonna (base-fondamenta, braccio-fusto, diffusore-capitello), la lampada “Pipistrello” allude attraverso la forma del diffusore in metacrilato bianco alla silhouette dell’animale notturno alato.

 - Gabriella Ruggieri & partners
Ruspa”, invece, formata da un braccio orientabile e una testa, ricorda chiaramente il macchinario da cui la lampada prende il nome.
 Il gusto spiazzante per l’ibridazione tipologica si trova in “Giova”, singolare connubio fra un vaso e un apparecchio illuminante, e in “Rimorchiatore”, quasi una sorta di soprammobile-scultura-oggetto multifunzionale, al tempo stesso lampada, portafiori e posacenere.
 La magia della luce invece Gae Aulenti la sperimenta con “King Sun”, che fin dal nome rivela la sua ambizione di evocare l'immagine di un sole che irradia i suoi raggi luminosi attorno a sé, e con “Patroclo”, in vetro trasparente, soffiato in una griglia di fili d'acciaio a rombi che la riveste in parte. Il modello è quello delle lampade usate in fabbrica, che necessitano di una protezione.

 - Gabriella Ruggieri & partners
Ma Gae Aulenti sa trasformare una necessità funzionale in un'opportunità progettuale, realizzando una lampada che proietta sulle pareti e sul soffitto una texture insolita, segnata dall'ombra della griglia romboidale.
I disegni tecnici esposti in mostra illustrano in maniera dettagliata e con il tratto preciso del rapidograph le proporzioni, le misure e i raggi di curvatura sapientemente raccordati (Silvana Annichiarico: un sentito ringraziamento a Nina Artioli, Virginia Marri e Clara Polizzotti dell'Archivio Gae Aulenti per la loro preziosa e indispensabile disponibilità. Grazie ad Artemide, FontanaArte, MartinellI Luce)


visitate la Gallery (ph. Vaifro Minoretti per 1blog4u)