Euroluce, il salone biennale internazionale dell’illuminazione è un evento di ispirazione per la dimensione progettuale della luce.
"Costellazioni”, una mostra d’arte a cura di Beppe Finessi dal linguaggio architettonico unico sul tema della luce.
Come non visitare l’installazione dedicata al grande architetto Gae Aulenti?
Qui sotto troverete una breve presentazione di questo grande architetto e delle iconiche lampade esposte.
Gabriella Ruggieri per 1blog4u
Gae Aulenti è stata la progettista italiana della seconda metà del Novecento più famosa nel mondo.
Come designer ha sempre operato con gesti di decostruzione del design razionalista, confrontandosi di volta in volta con il Neoliberty, con la Pop Art e con le altre espressioni dell’arte contemporanea.
Coriacea e determinata, sempre animata da un’acutissima sensibilità civile e sociale, ha mostrato una spiccata predilezione per un design dalle linee curve e sinuose, forse in analogia con quegli occhiali tondi che indossava sempre, e a cui ha affidato almeno in parte il compito di connotare la sua immagine pubblica e la sua identità.
Al suo tenace lavoro di fuoriuscita dalle astrazioni funzionaliste, Gae Aulenti ha unito uno spiccato gusto scenografico che ha trovato espressione nella passione per il teatro, per gli allestimenti e per la messa in scena.
In ogni caso, qualunque cosa facesse, che disegnasse una sedia o un museo, una lampada da tavolo o la scenografia di un’opera teatrale, Gae Aulenti è sempre stata prima di tutto un architetto.
Attenta al recupero delle tradizioni colte e popolari come forma di rifiuto della banalità piccolo-borghese di certi esiti del modernismo, ha fatto del suo lavoro sugli oggetti una sorta di fil rouge che unisce non solo presente e passato, ma anche grande e piccola scala, applicando anche al mondo delle cose, degli arredi e delle luci quello sguardo architettonico e quell’attenzione ai valori spaziali di cui lei - donna in un mondo di maschi - è sempre andata tanto fiera.
Come diceva lei stessa: “L’architettura è un mestiere da uomini ma ho sempre fatto finta di nulla”.