Gabriella: che tipo di fotografo è Giuliano? Che cosa gli piace fotografare? C'è chi si specializza sui paesaggi, piuttosto che nella flora e nella fauna, lui cosa predilige?
Marina: "Giuliano ha sempre amato i personaggi, le persone, i volti. Spesso andava negli studi degli artisti conosciuti per fotografarli mentre lavoravano".
Gabriella: come ha avuto l'idea di aprire una stamperia d'arte? Quando ha deciso di mettersi in proprio?
Marina: "l'idea c'è sempre stata, diciamo che a 20 anni, decise che era pronto per aprire una piccola bottega. Ed iniziò stampando solo acquaforte. Per fare altro occorrevano grossi macchinari che in quel momento non poteva avere e quindi scelse questa tecnica. Quello era un periodo in cui, nell'ambito grafico, c'era molto lavoro".
Gabriella: com'è che ha iniziato? Aveva i soldi, prese un locale in affitto...
Marina: "nooo, assolutamente... Aprì bottega in un localino piccolo che mise a disposizione sua mamma, poi, più avanti, in una stalla abbandonata... e pian pianino, iniziò a farsi conoscere, a lavorare ad esempio per Federica Galli (e stampare le sue acqueforti). Successivamente si associò con un amico, Enrico Cattaneo, specializzato in serigrafia ampliando la gamma dei servizi offerti. Via via che entravano un po' di soldi, lì si utilizzava per mettere a posto la stessa cascina. Una volta una stanzetta, un'altra volta un fienile, ecc.. Sempre un passettino alla volta".
Gabriella: caspita... il sogno di ogni artista, aprire una cascina d'arte!
Marina: "era una vera e propria cascina, immersa nel verde. Un luogo incantevole e veramente poetico. Hai detto le parole giuste: una vera e propria cascina d'arte".
Gabriella: come mai non è rimasto lì? Che cosa l'ha spinto ad aprire l'attuale sede?
Marina: "diciamo che era venuto il momento d'ingrandirsi..."
Giuliano: "no, no, diciamo che avevamo avuto anche problemi con l'ASL. Era una cascina bellissima, si stava da Dio, ma fummo costretti, in un certo senso, ad abbandonarla".
Gabriella: prego? Ma perché? Che tipo di problemi?
Giuliano: "ma perchè... la burocrazia calcola che tu fai serigrafia e stop. Non pensa né considera che fai serigrafia d'arte.
La burocrazia ritiene che fai serigrafia come la Borletti che stampa tachigrafi e pertanto, a te, che rientri in questa categoria (ridi, ma é così, cara Gabriella, al burocrate non importa niente di quello che tu fai) dice: "tu rientri in questa categoria? Bene! Ci sono delle regole da rispettare. O così, o così lo stesso".
Non é importante che tu di una serigrafia magari ne stampi una al mese e fai 50 colori. Con la burocrazia non c'è niente da fare. L'Italia va avanti con la burocrazia, anzi... si ferma con la burocrazia.
Quindi la cascina divenne un luogo non idoneo alla mia professione e fummo costretti a fare altre scelte.
Trovai questo posto, dove prima c'era un'impresa, l'opzionai e successivamente, quando l'impresa andò via, lo acquistai stipulando un mutuo, che sto ancora pagando.
Una cosa carina da dire, è che prima di questo posto, ne avevo adocchiato uno in Via Picasso.... non sarebbe stato male aprire una stamperia d'arte in Via Picasso, ma... non se ne fece nulla.
Qui ho continuato comunque a lavorare per moltissimi grandi artisti. (Robert Carroll, Guido Crepax, Ernest Fuchs, Kei Mitsuuchi, Ugo Nespolo, Enrico Baj, Salvatore Fiume, Aligi Sassu, Renato Guttuso, Federica Galli, Luciano Prada, Emilio Tadini, Valerio Adami, Andy Warhol per citarne alcuni!!).