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Rick Latham

 - Gabriella Ruggieri & partners
Parte con quest'intervista a Rick Latham la serie "un espresso con Sergio Bellotti ed un aperitivo con Gabriella Ruggieri".
Quattro chiacchiere con amici musicisti, artisti, imprenditori...
Persone che in qualche modo hanno realizzato il loro sogno, in più campi e settori.
Aneddoti, curiosità e storie di vita vissuta tra individui diversi tra di loro ma con un obiettivo comune: la realizzazione di un sogno, di una passione. Il raggiungimento di un obiettivo.
Buon lettura, con la speranza che se anche uno solo di voi trarrà spunto, ispirazione e motivazione, da queste nostre brevi pausa caffè e aperitivo, per aprire il famoso cassetto, liberare il proprio sogno e realizzarsi come persone.... ne sarà valsa la pena! Saremo felici per voi. Anzi, vi invitiamo a comunicarcelo e raccontare davanti ad una tazza di caffè, o un aperitivo, anche la vostra realizzazione.
Sergio e Gabriella.

 - Gabriella Ruggieri & partners
RICK LATHAM: batterista, compositore, scrittore, produttore. In una recente intervista, Modern Drummer Magazine, lo ha definito "un uomo che molti considerano essere uno dei migliori clinicians sul pianeta". Il Magazine considera altresì il suo "Advanced Funk Studies" come uno dei migliori 25 libri di batteria mai pubblicati! Dimenticavo, suona con l'award winning artist Juice Newton ed ha suonato con Quincy Jones e B.B.King, per dire... andate a curiosare sul suo sito www.ricklatham.com o in giro sul web.
 
Sergio Bellotti: Raccontami come e quando è iniziata la tua passione per la musica.
Rick Latham: Sono originario di Columbia, nel North Carolina. Quando avevo 12 anni, mio fratello Bill (che ha 4 anni più di me) era attivo nel liceo della nostra città e suonava il basso tuba nella Marching Band. 
Era un onore ed un privilegio, far parte della banda del liceo "Brookland-Cayce High School", tenuto conto che per 10 anni aveva vinto il Campionato per Stati ed erano molto rigidi nell'insegnamento e qualitativamente elevati.
Bill aveva un sacco di amici, che suonavano diversi strumenti e che di solito provavano a casa nostra. Molto spesso anche durante l'intervallo delle partite di football del venerdì sera.
Uno dei suoi amici era un batterista e suonava anche il piano. Abbiamo iniziato a fare delle jam insieme. A casa sua o da me. Ecco, il tutto è iniziato così.
 
Sergio Bellotti: I tuoi genitori ti hanno supportato o no?
Rick Latham: I miei genitori sono sempre stati dalla mia parte. Complici e sempre pronti a far lavoro di squadra. Da subito si erano resi conto quanto fosse importante per me la Marching Band, la musica e soprattutto la batteria.
 
Sergio Bellotti: Hai frequentato delle scuole di musica? Se, si, quali?
Rick Latham: Dopo essermi diplomato al liceo ed aver suonato parecchio (nella Marching Band, Concert Band, Symphonic Orchestra and Jazz Band), sono andato alla East Carolina che é a Greenville (North Carolina), per laurearmi.
Ho studiato percussioni con Harold A. Jones.
É stato un amico, un musicista, un mentore ed amico di famiglia. Non finirò mai di ringraziarlo. 
Con lui ho studiato rullante, timpani e mallets (vibrafono, marimba) inoltre, Broussard, Direttore dell'Università, é stato fondamentale nel farmi sviluppare ed evolvere come musicista jazz. Mi ha fatto imparare tutti gli standard del repertorio ed anche musica contemporanea (Duke Ellington, Basie, Kenton, Woody, Buddy, Louie, Maynard, Don Ellis, etc..).
Dopo l'università ho vinto una borsa di studio per diventare Assistente alla North Texas State University (che adesso si chiama University of North Texas) e qui ho conseguito il mio Master.
Ho studiato timpani con Robert Schietroma e la batteria con Ron Fink e Jim Hall.
Studiare con questi grandi musicisti ha sempre di più affinato le mie qualità. Mi ha reso pronto ad affrontare senza timori qualsiasi situazione musicale. 
Nel frattempo, mentre studiavo duramente e con impegno... insegnavo Percussional Samble rullante e mallets (vibrafono e marimba) agli studenti dei primi 2 anni del corso di laurea. Esercitavo quindi la mia qualifica di Assistente.
Ho suonato nel frattempo nelle varie Jazz Lab Bands, Symphony Orchestra, Concert Band, e Graduate Percussion Ensemble (che sono gli ensemble degli studenti che si stanno laureando o che si sono appena laureati).
Infine... ho iniziato a scrivere pezzi per quella che adesso é diventata la "Drum Line" at University of North Texas.

 - Gabriella Ruggieri & partners
Sergio Bellotti: quando hai suonato per la prima volta dal vivo?
Rick Latham: avevo 16 anni ed ho suonato con un gruppo locale di R&B.
 
Sergio Bellotti: hai mai incontrato una persona negativa che in realtà ti ha motivato a far meglio?
Rick Latham: no, non ricordo nessuna persona negativa in particolare né incidenti di percorso.
Mettiamola così, agli esordi, ho avuto modo di incontrare alcuni di quelli che allora io ritenevo fossero i miei idoli e rimasi colpito dalla scorrettezza, maleducazione e durezza di questi individui. In questo senso posso dire che mi hanno ispirato, crescendo, a non diventare come loro.
 
Sergio Bellotti: ci sono dei musicisti o delle persone che ti ispirano o ti hanno ispirato? 
Rick Latham: si, certo, non in un particolare ordine, ma.... Buddy Rich, Harold Jones, Louie Bellson, Joe Morello, Ed Shaughnessy, Steve Gadd, David Garibaldi, Eric Clapton, David Sanborn, Billy Cobham, Harvey Mason, Peter Erskine, James Taylor, Bob James, Jim Keltner, Tom Scott, John Guerin, Jeff Porcaro, Bernard Purdie, Greg Errico, Don Brewer, Chopin, Ron Bushy e molti altri.
 
Sergio Bellotti: hai cambiato preferenze sugli stili musicali, con il passare degli anni?
Rick Latham: cambiati proprio no, direi affinati. Mi sono sempre piaciuti il Funky, il Soul e il R&B. Sono cresciuto al sud ed ho suonato con molti musicisti di colore. Come dire? Forse è stata una conseguenza naturale? Mi sono anche piaciuti il Jazz, la Big Band, il BeBoop, Straight Ahead, o Fusion, Latin, etc.;  ma i miei amori sono il Funky, il Soul ed il R&B.
 
Sergio Bellotti: c'è qualche stile musicale che di solito non suoni ma che ti attrae?
Rick Latham: mi piace molto il genere Big Band ma non lo suono spessissimo.
In realtà sono un ottimo batterista di Big Band, l'ho fatto per molti anni, ma é difficile che mi capiti l'opportunità. A parte qualche cosa in studio o qualche show live. Mi piace molto leggere la musica, sono un bravo lettore e quindi mi piace sentire il feeling di accompagnare con padronanza una Big Band. 
 
Sergio Bellotti: quando ti sei accorto che potevi guadagnarti da vivere solo con la musica? Che potevi vivere per la musica...
Rick Latham: mentre stavo studiando per laurearmi. Ho cominciato a suonare in concerti con musicisti più grandi di me, come se fossi il nuovo prodigio della città. Poi ho capito che quello é ciò che fa un musicista professionista. Suona musica per tutti gli stili ed in quei frangenti, ho cominciato a pensare di insegnare, suonare e fare performances e vivere di sola musica.
 
Sergio Bellotti: che cosa ti ha motivato ad andare avanti nei momenti difficili?
Rick Latham: la cosa che mi ha fatto sempre andare avanti é il feeling che ho con la batteria. Amo quello che faccio. La batteria e la musica non mi hanno mai fatto sentire solo. Attraverso loro, mi sono sempre sintonizzato con il resto del mondo e con la vita. La musica e la batteria sono quel qualcosa che mi permette di stare bene con me stesso e con gli altri.
 
Sergio Bellotti: a quali progetti stai lavorando adesso?
Rick Latham: attualmente vivo a Milano, in Italia ed è una città che amo tanto. Viaggio, registro, suono, con vari artisti in Europa. Sto insegnando in una scuola ed ho diversi progetti live che stanno ricevendo una discreta attenzione da parte del pubblico. 
Sto anche lavorando su un nuovo progetto didattico comprendente libri e dvd e sto scrivendo materiale per un nuovo album solista che spero sia di prossima uscita o al massimo nei primi giorni del 2016.
 
Sergio Bellotti: quale consiglio di vita o musicale... ti senti di dare a chi vuole realizzare il proprio sogno? Qualunque esso sia?
Rick Latham: non mollare mai .... qualunque cosa tu decida di fare nella vita, falla con amore e passione e..... come ha detto Ray Charles "Io non voglio essere famoso, voglio solo essere grande".
 
(Never Give Up... Do It Because You Love It... and as Ray Charles said "I don't want to be famous, I just want to be Great")
 
(c) Sergio Bellotti  for  1blog4u