LA STORIA DEL CAVALLO DI LEONARDO
I primi progetti risalgono al 1482, quando Ludovico il Moro propose a Leonardo da Vinci di costruire la statua equestre più grande del mondo, in memoria del padre, Francesco, fondatore della casata degli Sforza.
La statua costituiva un progetto colossale per l’epoca: alle dimensioni imponenti si aggiungeva l’idea iniziale di Leonardo che voleva il cavallo in posizione rampante, nell’atto di abbattersi sul nemico.
Il progetto si rivelò troppo difficile da realizzare e nel 1491 Leonardo presentò una seconda versione, realizzata con un modellino in creta, con il cavallo che avrebbe dovuto poggiare su tre zampe. Le dimensioni erano comunque enormi: oltre sette metri di altezza e 10 tonnellate di bronzo previste per la fusione.
Leonardo dedicò moltissimo tempo per studiare l’anatomia dei cavalli e realizzare un’opera perfetta: furono necessari due anni prima di veder realizzato un modello in creta. Esposto al pubblico, il modello doveva solo essere coperto da uno strato di cera protettiva e dall’involucro in terracotta necessario per la fusione.
Ma gli eventi bellici sconvolsero il progetto: la Francia invase il Ducato d’Este e il bronzo destinato al Cavallo venne invece utilizzato per realizzare i cannoni a difesa di Milano. Nel 1499 i francesi invasero il capoluogo lombardo e costrinsero alla fuga anche Leonardo, che dovette abbandonare il modello in creta. Quest’ultimo, secondo la tradizione, venne utilizzato quale bersaglio dai balestrieri francesi, che lo distrussero completamente.
In seguito, Leonardo riprese solo occasionalmente il progetto della statua, ma non la portò mai a compimento.