Home » Moda » MARCELLO PIOLI cashmere

MARCELLO PIOLI cashmere

 - Gabriella Ruggieri & partners

Come e quando è iniziata la tua passione per il cashmere? 

È iniziata casualmente, da ragazzino, nel 1978, perché ero fidanzato con una ragazza che aveva la nonna che faceva la magliaia. È stata come una folgorazione, mi sono appassionato e da lì è nata la mia avventura. Dapprima casualmente, quasi per gioco (perché ero andato lì per farmi fare un maglione) e poi seriamente, fino a farla diventare la mia professione. 

 Ma come hai cominciato? Cosa è successo? Come esattamente è iniziata la tua avventura? Hai fatto l'apprendista per qualcuno?

No ho iniziato da solo, da autodidatta. Diciamo che il maglione che feci realizzare per me stesso, piacque ai miei amici e così iniziai a farne realizzare altri, creando un piccolissimo commercio che via via si è ingrandito. Ho iniziato in un solaio, acquistando la mia prima macchina per maglieria e collaborando con una magliaia. Ho studiato le varie fasi della lavorazione dei filati che come sapete è complesso e richiede scrupolosità. Non basta la fantasia. Se lavori nella maglieria e vuoi raggiungere l'eccellenza, o comunque una qualità elevata, devi costantemente studiare ed essere molto scrupoloso. Poi pian piano ho creato un laboratorio con 10 macchine, dieci magliaie, tutto artigianale. 

 Prima di continuare diamo qualche cenno biografico su Marcello Pioli. (ndr: personaggio particolare a partire dal fatto che non ha un sito e dal punto di vista marketing, utilizza solo i Social). Chi è Marcello Pioli, dove nasce? Che scuole ha frequentato? 

Sono nato e cresciuto in quella meravigliosa e storica città che si chiama Parma, "parmigiano del sasso" come diciamo noi (Parmigiani sono i cittadini. Che si distinguono al loro stesso interno fra Parmigiani "semplici" e "Pramsan dal sas" -termine dialettale che significa "Parmigiani del sasso"- ovvero i Parmigiani d.o.c.g. nati da generazioni in un quartiere specifico della città ducale. Parmensi, infine, sono gli abitanti della provincia di Parma) Ho frequentato il Liceo Classico senza lode né infamia e poi ho seguito la mia strada, il mio sogno, la mia passione. Nessuna tradizione familiare nella maglieria. 

 - Gabriella Ruggieri & partners

 I tuoi genitori sono stati favorevoli o ti hanno ostacolato in questa tua scelta? 

No, assolutamente. In famiglia non c'era nessuna tradizione nel campo della maglieria, ma mia madre non mi ha mai ostacolato. Anzi, mi ha finanziato sin dall'inizio.

Perché ti sei innamorato dei filati e del cashmere e non ad esempio dei tessuti?

I filati mi hanno affascinato da subito. La maglieria è infinita, credo sia il termine esatto per definirla... per i filati stessi, i colori, i modelli, le lavorazioni particolari. Diciamo che si apre e presta ad una maggiore creatività. Al cashmere, sono approdato negli anni '90 perché c'è stata un po' la crisi della maglieria tradizionale ed ho scelto di infilarmi in quella che allora era una piccola nicchia di mercato. Eravamo  in pochissimi a lavorare il cashmere e sono tuttora contento della scelta fatta.

 Com'è proseguito il tuo percorso imprenditoriale?

Con il laboratorio ho anche aperto un negozio. Allora c'erano anche problemi di licenza e quindi come artigiano, producevo e vendevo direttamente. Avevo dei rappresentanti, vendevo in Italia e in tutto il mondo.

 Parma com'è come città? E' recettiva? E' un buon mercato?

Beh sai, sono nato a Parma, è 37 anni che produco maglieria... Si c'è qualche concorrente piccolo, ma c'è spazio per tutti. 

 Sei conosciuto. Quindi possiamo dire che i tuoi clienti ti conoscono, sono cresciuti con te, magari hanno fatto il liceo con te.

Si, questo si, diciamo che il target è alto. Quello che in gergo si chiamerebbero i bei nomi di Parma. Ma non bisogna lasciarsi ingannare... Prenderebbe una cantonata colossale chi pensasse: Parma, città ricca, soldi, si vende.

Vero che Parma è una città storica, imprenditoriale, ricca e da sempre considerata "città d'avanguardia" e che ha contribuito a scrivere la storia della moda italiana (ndr: vi invitiamo a leggere uno splendido articolo di Valeria Garavaglia LO SPORTSWEAR DELLA VIA EMILIA - A metà degli anni '70, grazie a un gruppo di creativi nati tra Reggio Emilia, Parma e Bologna, nasce l'abbigliamento sportivo-casual contemporaneo, raffinato e metropolitano. Uno stile che ha influenzato e ispira tutt'ora, non solo la moda italiana, ma anche il fashion internazionale) ma proprio per questo, la clientela è molto, molto esigente. Attentissima alla qualità e all'esclusività che non devono mai essere disgiunte dal buon gusto, dalla classe e dall'eleganza. 

 - Gabriella Ruggieri & partners

Come mai hai aperto un negozio al mare, a Pietrasanta?

Il primo negozio l'ho aperto a Forte dei Marmi e successivamente mi sono spostato a Pietrasanta. Il motivo è semplice: per recuperare un po' di vendita nel periodo estivo.

 Cosa intendi per "recuperare un po' di vendita"? E come mai ti sei spostato a Pietrasanta?

Aprile, Maggio, Giugno e Luglio di maglieria in città se ne vende ben poca, quindi è meglio chiudere e aprire il negozio al mare. Si approfitta del passaggio dei turisti, soprattutto stranieri. Potrà sembrare strano, ma il cashmere a luglio, al mare, si vende. Il mio cashmere è molto apprezzato all'estero, da inglesi, francesi, americani, da coloro che amano l'arte, perché Pietrasanta è questo, è arte allo stato puro. Un gioiello. Nel mio caso Pietrasanta è anche sinonimo di amicizia, quella vera, che non ha bisogno di parole, ma che si manifesta quotidianamente con i fatti e mi riferisco a Michele Marcucci dell'Enoteca Marcucci. É grazie a lui se sono approdato a Pietrasanta. (ndr: notori l'affetto e l'amicizia che legano Marcello Pioli a Michele Marcucci e anche una certa goliardia, ma mai fuori dalle righe). Anche a Forte dei Marmi ho avuto successo, ma l'acquirente è diverso. Cerca solo la firma e basta. Vedono solo quella. Non si apprezza l'artigianalità, la qualità e l'esclusività del vero Made in Italy.

 C'è qualcuno nel tuo percorso imprenditoriale che ti ha ispirato? Anche non necessariamente nel tuo settore?

Per quanto riguarda il mio settore devo dire che mi ha molto influenzato il gusto parmigiano in generale. Ne parlavamo prima. Guido Pellegrini, ad esempio, che creò il marchio Martin Guy piuttosto che Filippo Alpi. Un altro stilista, oltre Oceano, che mi è sempre piaciuto è Ralph Lauren. Se devo invece parlare di classe, stile ed eleganza legati a persone che non operano nella moda, al primo posto metto Pietro Barilla, a mio parere l'uomo più elegante d'Italia, più dell'Avvocato (ndr: Gianni Agnelli)

 Col passare degli anni sei cambiato? Ti sei evoluto? Hai cambiato qualcosa?

Beh, certamente, ci si evolve. Diciamo che ci si tiene sempre aggiornati, ma cambiamenti radicali nel gusto e nello stile personale no. Sono cambiate molte cose attorno a me, tipo ad esempio i volumi della maglieria, ma l'identità e lo stile Marcello Pioli sono rimasti invariati.

 - Gabriella Ruggieri & partners

C'è qualche stile o trend che non hai mai fatto, ma che ti piacerebbe fare?

No. Come dicevo prima, mi sono sempre piaciuti Paul Smith prima e Ralph Lauren dopo. D'italiano mi piace molto Brunello Cucinelli. Anche per la sua etica. Ispirazioni si, tantissime, ma cambiamenti radicali no. 

 Quando ti sei reso conto che di questa tua passione potevi viverci? Che questa era la tua strada, il tuo percorso di vita?

Negli anni '90, quando sono approdato al cashmere. Se agli esordi il tutto era quasi un gioco, un qualcosa nato casualmente, negli anni '90 ho capito che questa era la mia strada.

 Durante i tempi duri, cosa o chi ti hanno aiutato?

Il cashmere. Mi ha aiutato (durante la crisi) scegliere di produrre maglieria su misura in cashmere. Negli anni '90 il cashmere su misura non lo faceva nessuno. Dal punto di vista personale sono una persona positiva e propositiva. Non serve a nulla piangersi addosso. Devo anche dire che gli amici, quelli veri, ti aiutano sempre. A prescindere. Questa è la mia ricchezza.

 

 - Gabriella Ruggieri & partners

Domanda con la quale concludiamo tutte le nostre interviste: che consiglio daresti ad un giovane imprenditore o comunque ad una persona che vuole mettersi in proprio? Qualunque sia il settore o il suo sogno?

Nel mio settore, direi che "partire dal basso" sono le parole chiave. Fare la gavetta, parlare e dialogare con gli artigiani, con le magliaie, con chi operativamente contribuisce a realizzare un progetto. Ascoltare chi con esperienza e maestria traduce in pratica la teoria.

In generale direi che la parola chiave è "studiare", non smettere mai di imparare, sperimentare, approfondire, documentarsi, osservare e soprattutto credere in quello che si fa.

 Grazie Marcello per l'accoglienza e la disponibilità ed un grazie speciale ad Elisabetta Bovis, amica "Social" che, passando per Parma abbiamo voluto conoscere di persona e che è stata davvero carina e gentilissima.

Qui di seguito troverete i recapiti della Marcello Pioli cashmere e credetemi... un Made in Italy 100% come il suo, è unico! 

 

Gabriella Ruggieri e Sergio Bellotti per  1blog4u

  
MARCELLO PIOLI cashmere
Borgo del Correggio 16/a
43121  PARMA PR
+39 0521 576269
+39 335 711 8875

 

visitate la Gallery